Beirut ha la saracinesca tirata giù
palpebra meccanica
sotto cielo opaco
caduto dagli occhi
davanti alle voragini della strada
un corpo di asfalto pieno di buchi
si leggono cicatrici bianche e rosse..."lavori in corso"
scena di un duello tra un vecchietto
e un grosso re dei topi.....
leccando le lacrime surreali
di una pompa di benzina fuori uso
si scivola via
giovedì 31 ottobre 2013
giovedì 24 ottobre 2013
fuori...identità
Sotto le vostre bandiere
rosse....
con simboli vetero-liquidi....
da pirati metropolitani senza nave
camminate grigi....
indossando la maschera dell'identità
una qualsiasi....
che sia
politica....
di classe o non classe...
sociale....
sessuale....
qualcosa che vi permetta
di riconoscere
ed essere riconosciuti...
rimanendo anonimi....in anonimato
nelle foreste di asfalto e cemento....
Non posso aiutarvi
io la mia bandiera l'ho barattata
notti fa....
scambiandola con un verso rotto di poesia
e un cappello a cilindro....
rosse....
con simboli vetero-liquidi....
da pirati metropolitani senza nave
camminate grigi....
indossando la maschera dell'identità
una qualsiasi....
che sia
politica....
di classe o non classe...
sociale....
sessuale....
qualcosa che vi permetta
di riconoscere
ed essere riconosciuti...
rimanendo anonimi....in anonimato
nelle foreste di asfalto e cemento....
Non posso aiutarvi
io la mia bandiera l'ho barattata
notti fa....
scambiandola con un verso rotto di poesia
e un cappello a cilindro....
martedì 15 ottobre 2013
animalias
Spiegatemi le origini del dolore
non lasciate morire le domande su polpastrelli raggrinziti da blu-vapore
spiegatemi perché il RI-torno di un frammento di vita
aggiunge violenza a quell'immagine che si ripete
nella mia testa come un circolo eterno e sempre uguale...
stessa durata
stessi colori
stesse figure
diversa intensità
stessa intensità
rimane tutto racchiuso in quel guscio
ovattato, umido e orrendo
pieno di memoria obliqua
tutta la possibilità si esaurisce
in un gesto doloroso
di banale e terribile
umana-animalità
priva di soluzione....
non lasciate morire le domande su polpastrelli raggrinziti da blu-vapore
spiegatemi perché il RI-torno di un frammento di vita
aggiunge violenza a quell'immagine che si ripete
nella mia testa come un circolo eterno e sempre uguale...
stessa durata
stessi colori
stesse figure
diversa intensità
stessa intensità
rimane tutto racchiuso in quel guscio
ovattato, umido e orrendo
pieno di memoria obliqua
tutta la possibilità si esaurisce
in un gesto doloroso
di banale e terribile
umana-animalità
priva di soluzione....
volere..potere..potenza...specchio
Voglio rinunciare
alla disciplina
del mio autocontrollo
alle parole inutili
e senza carne
alla dimensione scivolosa
dell'intimità
alla dualità di sangue
tra me e l'altra me nello specchio....
Voglio rinunciare
all'illusione della libertà
voglio liberarmi di me
e dello squallido segreto
che ha rotto la mia identità
alla disciplina
del mio autocontrollo
alle parole inutili
e senza carne
alla dimensione scivolosa
dell'intimità
alla dualità di sangue
tra me e l'altra me nello specchio....
Voglio rinunciare
all'illusione della libertà
voglio liberarmi di me
e dello squallido segreto
che ha rotto la mia identità
.......
Quel solo unico grido di sincerità
si è disperso...scivolando tra le pieghe di mille piani...mille mani....e nessuna ragione
dissolvendosi nella disuguaglianza che corre tra la mia ferita
e i pezzi di mondo che tocco e da cui mi faccio toccare...
la posso guardare ma non guarire
nell'impossibilità della cicatrice che rimane illusione distante...
mi affanno a suturare parole
continuando a perdere sangue...
dal sottoscala tirerò fuori un vecchio cappotto rosso
indossato da un'altra me in un'altra vita...
era perfetto anche all'ora per coprire le tracce della ferita.
si è disperso...scivolando tra le pieghe di mille piani...mille mani....e nessuna ragione
dissolvendosi nella disuguaglianza che corre tra la mia ferita
e i pezzi di mondo che tocco e da cui mi faccio toccare...
la posso guardare ma non guarire
nell'impossibilità della cicatrice che rimane illusione distante...
mi affanno a suturare parole
continuando a perdere sangue...
dal sottoscala tirerò fuori un vecchio cappotto rosso
indossato da un'altra me in un'altra vita...
era perfetto anche all'ora per coprire le tracce della ferita.
contro-autorità
Gettati da una ferita nel teatro della crudeltà
respiriamo le pressioni del corpo
l'origine della nostra carne
saccheggiata dal tempo.....rubata...usata...riciclata....
a volte si rimane imbambolati
a fissare il banco dei surgelati
cercando risposte nelle code di gambero
grasse di ormoni...
credo che la casa del mio corpo...che rimane corpo
sia stata stuprata da uno sfratto senza preavviso...
sono entrati con la divisa e gli stivali
esercitando la loro autorità....
fanculo lo stupro e l'autorità
respiriamo le pressioni del corpo
l'origine della nostra carne
saccheggiata dal tempo.....rubata...usata...riciclata....
a volte si rimane imbambolati
a fissare il banco dei surgelati
cercando risposte nelle code di gambero
grasse di ormoni...
credo che la casa del mio corpo...che rimane corpo
sia stata stuprata da uno sfratto senza preavviso...
sono entrati con la divisa e gli stivali
esercitando la loro autorità....
fanculo lo stupro e l'autorità
lunedì 14 ottobre 2013
spiagge
Su una roccia piatta
liscia e porosa come la pelle della terra
sta seduta una vecchia senza occhi
fissa il mare giallo e frastagliato
con la malinconia delle sue orbite vuote
liscia e porosa come la pelle della terra
sta seduta una vecchia senza occhi
fissa il mare giallo e frastagliato
con la malinconia delle sue orbite vuote
sabato 12 ottobre 2013
resti
Ho pensato che la colpa mi avrebbe uccisa
più delle mani di ferro che si prendevano i miei respiri corti
di cane spaventato...
Ho pensato che quella luce che entrava dalla finestra
in obliqua caduta mi avrebbe stretto alla gola
come un serpente senza pelle....
ho pensato che in quella stanza
avrei lasciato il mio corpo vuoto
senza più carne
invece mi ha seguita strisciandomi dietro ferito
ricordandomi ogni secondo
la dimissione del tempo
abitando notti insonni
e giornate mute...
mi spavento se mi guardo da fuori
più delle mani di ferro che si prendevano i miei respiri corti
di cane spaventato...
Ho pensato che quella luce che entrava dalla finestra
in obliqua caduta mi avrebbe stretto alla gola
come un serpente senza pelle....
ho pensato che in quella stanza
avrei lasciato il mio corpo vuoto
senza più carne
invece mi ha seguita strisciandomi dietro ferito
ricordandomi ogni secondo
la dimissione del tempo
abitando notti insonni
e giornate mute...
mi spavento se mi guardo da fuori
mercoledì 9 ottobre 2013
VOLVER
Le pareti respirano piano
il corpo ha confini che le parole non possono tracciare
in questo reticolato di vene notturne e tempi morti
intrecciate alle ombre di sogni incompiuti.....
si mordono i fianchi
si aprono e si chiudono ferite
fratture degli occhi
radicate nelle viscere scure
sconosciute.....ri-conosciute.....mutilate....
LIBERATE da un corpo scomodo
le pareti respirano piano
il rumore del corpo che si sfalda
ricorda il disordine di una stazione
siamo tutti alla ricerca di una panchina libera
e di un secchio in cui far colare i pensieri
Siamo storie
scene teatrali improvvisate
di carne e sangue, terra, cenere e fango....
marciapiedi sporchi, cappotti di lana, vento straniero,
poesia, spazi, radure...
siamo COrA che si fa largo tra i margini
respiriamo tracce
e non abbiamo paura di cadere
solo di farci male
il corpo ha confini che le parole non possono tracciare
in questo reticolato di vene notturne e tempi morti
intrecciate alle ombre di sogni incompiuti.....
si mordono i fianchi
si aprono e si chiudono ferite
fratture degli occhi
radicate nelle viscere scure
sconosciute.....ri-conosciute.....mutilate....
LIBERATE da un corpo scomodo
le pareti respirano piano
il rumore del corpo che si sfalda
ricorda il disordine di una stazione
siamo tutti alla ricerca di una panchina libera
e di un secchio in cui far colare i pensieri
Siamo storie
scene teatrali improvvisate
di carne e sangue, terra, cenere e fango....
marciapiedi sporchi, cappotti di lana, vento straniero,
poesia, spazi, radure...
siamo COrA che si fa largo tra i margini
respiriamo tracce
e non abbiamo paura di cadere
solo di farci male
da cenere e terra
nasce dalle macerie del tempo
un volto in rovina
auto ritratto muto
e
mutilato
dalla rapidità della lingua......
il corpo si fa sacco vuoto
si sfalda tra scheletro
e
reticolo delle vene
rannicchiato in un carrello si lancia contro il muro
sperando che le tracce non si vedano
un volto in rovina
auto ritratto muto
e
mutilato
dalla rapidità della lingua......
il corpo si fa sacco vuoto
si sfalda tra scheletro
e
reticolo delle vene
rannicchiato in un carrello si lancia contro il muro
sperando che le tracce non si vedano
martedì 1 ottobre 2013
t...r...a...cc.....e....
Si perde tutto nel colore della traccia
nel segno del nome....di un nome
disegnato con la pioggia su un muro rosso....
Si ri-trova tutto in una traccia
...................ferita.......
radura luminosa
montacarichi bloccato a metà che si fa casa sull'albero.....bolla sospesa di tracce che si incontrano
di nuovo per la prima volta....
respirando......
nel segno del nome....di un nome
disegnato con la pioggia su un muro rosso....
Si ri-trova tutto in una traccia
...................ferita.......
radura luminosa
montacarichi bloccato a metà che si fa casa sull'albero.....bolla sospesa di tracce che si incontrano
di nuovo per la prima volta....
respirando......
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