lunedì 30 settembre 2013

au-dessous

Passiamo buona parte delle nostre ore liquide
a reprimere pulsioni che sciogliamo in movimento

contro lo stato di natura
ci siamo costruiti
strette armature di auto-controllo.....
che compriamo solo quando iniziano i saldi...

le persone non si sfiorano
hanno paura dell'elettricità

seduti su una panchina qualsiasi
di una città qualsiasi
ci accorgiamo
della storia caduta male nel tempo....

ci guardiamo morire un pò ad ogni respiro
e ci difendiamo da un pianto improvviso......
affascinati da un'estetica della violenza che rimane sempre sospesa a metà
non riusciamo a scavare sotto la pelle del caos


martedì 24 settembre 2013

uomo contro uomo

sotto gli occhi si nasconde
il corpo
nella strada
reticolare delle vene

fiato contro fiato
uomo-animale

uomo-uomo

uomo-natura

uomo-mondo

lanciandosi nella propria guerriglia quotidiana
contro la resa alla  normalità
serena come un calcio sulle gengive....

consumandola sul confine armato tra cesso e cucina

agganciando gli occhi a qualche notte fa......
nel suo stupido corpo idiota

trovarono anfetamine e pezzi di vetro

i resti di una corsa contro la notte
nel parcheggio semivuoto di un centro commerciale

ne parlarono i giornali locali
dipingendolo come un pericoloso soggetto antisociale

solo perchè aveva provato a dire di no.....

facendosi saltare in aria senza troppo clamore
e sbagliando orario

mercoledì 18 settembre 2013

al semaforo

non testimoniare
la perdita precipitosa
di sangue
sotto terra
grigia di cenere
sotto quello che resta della corsa dei fuochi

due giovani lavavetri ballano al semaforo la danza dei coltelli
mentre tutti noi li stiamo a guardare
braccia arrese lungo i fianchi

con una fame di tenerezza che ci mangia vivi
sciogliamo la mancanza in aggressività

si sono rotti gli specchi


ombre in traccia

c'è una figura dietro la porta che hai appena aperto

è la traccia che lasci

piede
dopo
piede

nella neve sintetica
verde acido

trattiene nel suo essere ombra
tutto quello che siamo
e che non diciamo

guarderà il nostro corpo farsi in pezzi
e rimanere ai margini di un marciapiede pieno di buche

sapendo che l'autobus arriverà in ritardo

in movimento fermo

Su un sentiero di specchi e tracce lasciate da ciglia di vetro
camminiamo a ritroso

irriducibili alterità
contro tempo

al seguito di una carovana di punteggiatura disordinata
disegnando caos nella cenere

dando voce alla dinamite
dentro piccole scatole scure

i corpi si muovono in rottamazione del senso
senza trovare niente di nuovo
assistendo immobili alla continua morte del sole

giovedì 12 settembre 2013

.....

Perdiamo tutto il fiato 
rincorrendo un solo gesto di tenerezza

ti seguono occhi di cane....

bucano lo stomaco

spille di fumo blu....




mercoledì 11 settembre 2013

nel centro

Mi hanno guardata cadere giù al centro della stanza
e nessuno si è alzato dalla propria vita....

tutti improvvisamente concentrati su qualcosa di molto piccolo vicino alla suola delle scarpe....
o su una scheggia nelle lenti degli occhiali...un puntino irregolare
un battito leggerissimo
ali di mosca in attività

Dal centro della stanza non si emetteva suono
un lunghissimo pianto muto
finchè qualcuno non ha spento la luce....

Certe fratture restano li
rannicchiate in un angolo....
e non basta fare finta che si può fare tutto da soli
solo perché si è sempre fatto così

sotto le tegole rosse
senti il respiro del vento
entra nelle narici come fiato di metallo

tu sei lì al centro della stanza
intorno si agita un caos immobile

tu se lì ti rialzi e cammini sospeso
cercando quel momento preciso in cui non non serviva fingere

.......isole

Sotto un ponte seduti su pietre scivolose
ci si parla bisbigliando

inseguiti dalla precarietà e dalle svendite di sapone per i piatti...

per fare la guerra al capitale
e alla banalità della paura non ho bisogno
di armi e bombe artigianali....non ora....non subito
non in queste pieghe di tempo....

amare liberamente.... quello si....farebbe sentire armati....

....sotto le braci...

A volte la resistenza violenta
 non basta per far calmare il tremore della voce

c'è bisogno di qualcosa che vada oltre la rabbia....
e la paura di guardarsi nello specchio

rimanendo strorditi da troppo ossigeno
da troppa rigidità

improvvisamente si viene assaliti dalla necessità
di un corpo e di un tempo che siano A-venire ....

assolutamente altri dalle sabbie mobili della paura di non essere amati...

a-venire si ricercano le tracce
intraviste nelle sue iridi una vita fa.....


equilibristi

C'è un modo di guardarsi
smettendo di avere paura delle ciglia

lentamente..... togliersi di dosso la pesante autocostruzione del se

smontarsi a vicenda ad occhi aperti
perchè solo così si riesce a costruire oltre il muro....

fuori la terra trema meno

dentro si rimane accovacciati testa a testa
in un tenero equilibrio precario....



martedì 10 settembre 2013

metallodentro

Le urla del vento stracciano nuvole e occhi pieni di terra

strisce di asfalto circondate da mari gialli....carbonizzati

il vento urlando porta via tutto....
la fame
la sete...gole secche che sputano polvere
porta via lontano l'odore del sapone da bucato e delle lamiere ....

rimetti insieme i lembi della notte e del giorno
senza riuscire a trovare rimedio
al tuo corpo nel mondo che sembra non essere mai stato altrove....

metallo-dentro...brucia....fonde...
fa tremare il respiro
le pareti del cuore
i vicoli del cervello

metallo-dentro
consuma
si mangia le ore di sonno
occupa la forme delle nuvole

metallo-dentro
fa sentire la distanza siderale tra due mani vicine che non riescono a sfiorare i confini del senso

metallo-dentro
vivi consumando quello che resta del fuoco.