Le pareti respirano piano
il corpo ha confini che le parole non possono tracciare
in questo reticolato di vene notturne e tempi morti
intrecciate alle ombre di sogni incompiuti.....
si mordono i fianchi
si aprono e si chiudono ferite
fratture degli occhi
radicate nelle viscere scure
sconosciute.....ri-conosciute.....mutilate....
LIBERATE da un corpo scomodo
le pareti respirano piano
il rumore del corpo che si sfalda
ricorda il disordine di una stazione
siamo tutti alla ricerca di una panchina libera
e di un secchio in cui far colare i pensieri
Siamo storie
scene teatrali improvvisate
di carne e sangue, terra, cenere e fango....
marciapiedi sporchi, cappotti di lana, vento straniero,
poesia, spazi, radure...
siamo COrA che si fa largo tra i margini
respiriamo tracce
e non abbiamo paura di cadere
solo di farci male
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