tra le dita
tracce di sole
dilatate nel riflesso
di un bicchiere...
il corpo si fa
periferico margine
di solitudini,
perse e ritrovate
nelle pieghe nascoste
di quello che rimane mistero,
zone neutrali e armate
ombre e mantelli di lenzuola
scale di stoffa lanciate da finestre strette...
spaccando i confini
della cecità,
gli occhi toccano
le fratture sospese
di movimenti mancati...
Nei margini ambigui
tra soglie
e
marciapiedi calpestati
da suole in ritardo,
cerchiamo rifugi
e
fughe....
Mentre i mostri di metallo lenti
ci passano troppo vicini....
Penetrando timpani che cercano
di intercettare il respiro della strada...
che si fotta tutto questo battito grigio.
scale di stoffa lanciate da finestre strette...
spaccando i confini
della cecità,
gli occhi toccano
le fratture sospese
di movimenti mancati...
Nei margini ambigui
tra soglie
e
marciapiedi calpestati
da suole in ritardo,
cerchiamo rifugi
e
fughe....
Mentre i mostri di metallo lenti
ci passano troppo vicini....
Penetrando timpani che cercano
di intercettare il respiro della strada...
che si fotta tutto questo battito grigio.
Nessun commento:
Posta un commento