domenica 22 marzo 2020

...
<Che leggi>?
<Un libro>!
<Pensavo fosse il libretto di istruzioni su cosa fare in caso di incendio! Avete l’estintore vero>?
Sono le due del mattino, questo tizio alto con una cresta scomposta di capelli scuri viene una volta a settimana sempre ad orari assurdi trascinandosi dietro una busta di cerata blu e gialla piena di grembiuli.
 <Spettri di Ibsen>
<Cos'è un horror?>
<Non esattamente>…
 Gli occhi stralunati e stanchi, ha appena finito di caricare due lavatrici senza entrare nel panico e senza impallare il distributore del detersivo. Ora si lascia cadere su una sedia, appoggiando i gomiti sulle ginocchia e puntellando il mento ai palmi delle mani si mette a fissare il vortice di acqua e sapone.
Innocuo nonostante le battute e i sorrisi-saluto. Più per dovere che per un gesto realmente spontaneo ho ricambiato con un dondolio della testa, impegnata tra la lettura del libro e gli spaghetti di soia piccanti che sgusciano via dalle bacchette facendomi venire voglia di forchette di plastica.
<Dici che lo trovo su Amazon?>?
<penso di si, ma non credo sia il tuo genere sai>?
<Ah e quale sarebbe il mio genere secondo te?>
<Ma non lo so...Baricco?>
<Ah Ah! come hai fatto ad indovinare?>
<Intuito>
<Com'è che ti chiami?>
<Nora...>
<Paolo, io sono Paolo>
Si alza e mi viene dritto incontro con la mano tesa, appoggio il libro e gli tendo una mano appiccicosa di salsa di soia.
<Piacere>! Bofonchio priva di entusiasmo.
<Piacere mio. Scusa ti sembrerò un matto che di notte importuna le persone nei posti più assurdi, è che sono ufficialmente entrato nel mio giorno di riposo, capisci che la gioia è difficile da contenere!>
Sorride, sorrido anche io, per stanchezza e per contaminazione
<Ah...>
<Faccio il cuoco...Domani siamo chiusi...e io lavo i grembiuli>
<Carino!>
<Carino cosa?>
<Che lavi i grembiuli...hai fame?>
<Mi prendi per il culo ho cucinato tutta la sera non ne posso più...>
Si lascia andare a una risata buffa, baritonale
<Scusa era così...tanto per dire>
Rido anche io, ormi arresa alla circostanza.
<No scusa tu...sono stanco e puzzo di fritto, che mangi?>
<Spaghetti di soia...li prendo dal cinese all'angolo, mi fanno lo sconto vengono a lavare le tovaglie, e io non gli faccio pagare l'asciugatura>.
<Ma lavori sempre di notte?>
<No non sempre, spesso...mi piace>
<E di giorno cosa fai?>
<L' asciugatrice ha finito!>
<Cosa?>
<I grembiuli...sono pronti>
<Ah...si ora vado>
<Allora ci vediamo...!>
<Si ci vediamo...buona notte>
<Buona lettura>
<Grazie>
<Vado>
<O.k.>
<Sto andando...>
<Vai!>
<Vado...ciao>

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